~ Let me shine

« Older   Newer »
  Share  
~ Smiley.
view post Posted on 23/8/2010, 15:12




~ Let me shine






Una ragazza stuprata ed umiliata.La paura costante di riprovare un'altra volta la stessa tragedia,la porteranno ad escludersi dal mondo.Emy ha soltanto 17 anni quando le accade l'episodio più incisivo e corrosivo della sua adolescenza.Debole e insicura si rinchiude nella sua stanza,dove per 3 mesi ha nascosto lacrime e disperazione.
Ma un ragazzo incontrato per sbaglio la farà rincominciare dandogli la possibilità di assaporare la vita nei suoi aspetti migliori,donandole anche il sentimento più forte che si possa provare.L'Amore.



Capitolo 1. "Il primo passo"

-Vieni quì bellezza-
Un uomo alto mi sbarra la strada.Non sò dove mi trovo c'è troppo buio.
-No,mi lasci andare!-
-Resta quì con me-
-No!-
Mi blocca le mani e con velocità mi sferrà un pugno in faccia,facendomi perdere i sensi.Cado per terra e lui si mette sopra di me.Posso sentire il suo fiato che puzza di alcol,le mani ruvide raggiungere la mia intimità.
-Solo un bacino-
-Mi lasci andare!-
Inizio a piangere e cerco di divincolarmi.Ma capisco che ormai mi ha in pugno.Ho paura anzi terrore.Non sò neanche se mi risparmierà la vita,sò soltanto che non c'è nessuno che mi può aiutare.



Le scene di quella maledetta sera erano ancora impresse nella mia mente.Riesco ancora a sentire le sue sudice mani sul mio corpo,la sua bocca baciare le mie labbra con foga ed il mio corpo inerme senza forze divincolarsi disperatamente.Vorrei poterle cancellare definitivamente,ma sò che non sarà possibile perchè per quanto io mi sforzi di farlo loro tornano a galla.
Sono 3 mesi che non esco di casa,mangio a fatica e non dormo.Mi sono isolata dal mondo intero, dai miei amici e dalla mia famiglia,da quando quell'essere ha violato la mia dignità di donna.
Mamma è preoccupata per me,cerca di fare sempre l'impossibile quando io invece gli chiedo solo un pò di tranquillità.
Tra una settimana inizia la scuola, e non sò ancora se riuscirò a sopportare lo sguardo di ogni singolo individuo ovviamente non potranno mancare le frasi compassionevoli e le mille domande.
Ma è meglio così,non voglio andare in una scuola nuova dove non conosco nessuno e poi devo riuscire a superare la paura.Voglio farcela da sola.
Mi alzo dal letto e guardo fuori dalla finestra,oggi c'è il sole.Forse potrei provare ad uscire,resterò di fronte al vialetto di casa,ci sono anche dei ragazzini che giocano.E' un iniziativa che prendo tutti i pomeriggi ma che non porta mai a termine,quando mi trovo sul punto di varcare la soglia scappo in camera chiudendomi a chiave.Però provare non costa nulla magari quasta volta ci riesco.
Esco dalla stanza e con passi lenti scendo le scale,in soggiorno c'è papà che guarda la partita invece mamma stà in cucina per preparare la cena,arrivata alla porta d'ingresso allungo la mano verso la maniglia e apro la porta.Dò un occhiata in giro e mi assicuro che non ci siano pericoli,un vento leggero mi accarezza le guance e una lacrima scende giù.Potrebbe essere molto facile per una qualsiasi persona normale uscire fuori di casa,io invece provo terrore anche soltanto guardare la strada dalla finestra.Ho sempre paura che lui possa rifarmi del male.
-Emy che cosa stai facendo?-
La voce di mia madre è alquanto preoccupata.Mi giro verso di lei.
-Volevo provare a fare un giro,quì vicino casa-
-Nè sei sicura?-
-S-si-
-Victor tu che cosa ne pensi?-
-Di che cosa?-
-Emy vuole uscire-
Vidi mio padre arrivare in un nano secondo nel corridoio con fare affannato.
-Ma ti senti pronta tesoro?-
-Io,non voglio allontanarmi starò quì nel marciapiede.
-Se te la senti-
Mi rigirai verso la porta e con un pò di timore uscii fuori.
-Oh mio dio-
Non ricordavo quanto fosse bello il mio piccolo ma grazioso giardino,il colore del cielo era più azzurro e l'odore dell'aria mi ricordava dei momenti piacevoli.Sentivo le farfalle allo stomaco per l'ansia e la felicità.
-Com'è amore?-
Mamma si assicurava che fosse tutto apposto.
-E' meraviglioso-
Anche se non riesco a vedere il suo volto,sò che stà sorridendo.Esco dal vialetto e mi siedo nel marciapiede ad ammirare i bambini che giocano con l'acqua.Mi sciolgo i capelli e ci passo la mano per sciogliere i nodi,solo in questo istante mi accorgo di quanto siano diventati lunghi e folti.Sarà meglio andare dalla parrucchiera prima di rientrare a scuola.
Noto che una delle bambine mi guarda: ha dei capelli biondissimi racconti in lunghe trecce,un pò disfatte,occhi azzurri e indossa un vestitino rosa con i fiorellini.Si avvicina e si siede vicino a me.
-Che bei capelli che hai-
Ha una voce leggera e un pò stridula,adorabile.
-Grazie,anche i tuoi sono molto belli-
Gli sorrido e lei ricambia arrossendo un pò.
-Io mi chiamo Annabeth,tu?-
-Emy-
Dalla casa di fronte esce un ragazzo direi sui 20 anni.Alto e magro,capelli neri e pelle bianca.Si guarda intorno e poi posa lo sguardo su Annabeth,fà un sorriso.
Anche lui viene vicino a noi e con tranquillità si mette davanti alla bimba.Siceramente mi mette paura...e se la volesse rapire? o farle del male? io come potrei salvarla?.Oddio che confusione.Il moro nota la mia preoccupazione.
-Non sono un maniaco tranquilla.Solo il fratello di Annabeth-
Un sospiro di sollievo.Allunga la mano e gliela stringo.
-Emy piacere-
Sfodera un sorriso.Ha dei bei denti: allineati e bianchi
-Bhè,penso proprio che Anna dovrebbe rientrare in casa.E' pronta la cena-
La bimba si alza e prende per mano il fratello.
-Ciao Emy-
-Ciao piccolina-
Entrambe ci salutiamo con un gesto della mano e un piccolo sorriso.
-Allora ci si vede-
Il moro mi saluta con un cenno della testa ed io faccio lo stesso.Mi alzo dal marciapiede e li guardo entrare in casa,devono essere nuovi perchè non li ho mai visti in giro sicuramente si saranno trasferiti da poco.Entro anche io in casa.
-Emy è pronto! vieni a tavola-
Il profumino invitante si sentiva anche in corridoio.Entrai in sala da pranzo e vidi mamma e papà già seduti che mi aspettavano.Mi sedetti a capo tavola ed incominciammo a gustare le pietanze deliziose.
-Ho visto che hai conosciuto la famiglia Kaulitz-
-Già,la bambina è dolcissima-
-Si sono trasferiti quì due settimane fà-
-Infatti non li avevo mai visti da queste parti,però vedo che si sono integrati bene-
-Si,anche sa ancora non conoscono tutta la via.E perciò ho deciso di invitarli a cena questa Domenica-
-Farò il barbeque in piscina-
Papà si aggiunse alla conversazione.
-Mah non andremo in un altra casa vero? siete sicuri che resteremo quì?-
-Si tesoro,non ti preoccupare.Ma se non te la senti chiamo per disdire-
-No no,tranquilla-
Nel tono della mia voce si sentiva un accenno di timore e insicurezza.Forse non ero ancora pronta per conoscere tutta questa gente in un colpo.Non voglio che siano presenti ai miei attacchi di panico.Però è soltanto una cena e poi staremo quì a casa,devo cercare di tranquillizzarmi.
-Tutto bene Emy?-
-Si papà.Ero solo in sovrapensiero-
-Comunque sono fiero di te.Oggi hai fatto un grande passo in avanti,io e tua madre non credavamo che potesse succedere così presto dato la tua...-
-Depressione-
Finì la frase al posto suo.
-Si.-
Nel suo volto comparvero rughe di tristezza.
-Già lo penso anche io,pensavo di non riuscirci-
La tensione si era fatta un pò troppo soffocante,ma il mio improvviso sorriso la sciolse e rincominciammo a mangiare tranquillamente.
Oggi ho fatto il mio primo passo verso una nuova e prematura vita.



P.S Se riscontrerò successo continuerò a postare ^^
 
Top
0 replies since 23/8/2010, 15:12   105 views
  Share